Con il prodotto stampato si può ancora crescere nel mercato editoriale, e The Atlantic ne è assolutamente convinto. Lo storico periodico americano, il cui primo numero data novembre 1857, e che vanta fra i suoi collaboratori nomi del calibro di Mark Twain, Martin Luther King, Theodore Roosevelt e John Fitzgerald Kennedy, ha deciso di aumentare da dieci a dodici i numeri stampati nel corso dell’anno, ritornando, per la prima volta dal 2022, alla periodicità mensile. Una scelta in controtendenza rispetto a quella di altre testate che stanno lentamente riducendo la presenza in rotativa a vantaggio dei canali digitali. Le ragioni, raccontate dal direttore Jeffrey Goldberg a CNN nel corso di un’intervista, affondano nell’eccellenza dei contenuti proposti dalla testata, che meritano di essere sostenuti con la qualità di un’impaginazione impeccabile e di una stampa full color adeguata. The Atlantic è ritornato a produrre utili all’inizio di quest’anno e da poco ha oltrepassato il milione di abbonati, che per quasi la metà ricevono il prodotto sia digitale che stampato. “La grandezza della stampa è che non emette segnali acustici, non lampeggia e non ti chiede di fare cose. È lì per essere letta e apprezzata. Le persone traggono ancora piacere intellettuale ed estetico dalla stampa”. Sviluppare il prodotto su carta non è solo molto gradito ai lettori, ma anche agli scrittori, molti dei quali apprezzano comparire sulle pagine stampate. La testata ha in previsioni di ampliare i propri interessi in direzione di nuovi argomenti, fra i quali la difesa nazionale, la tecnologia e i conflitti globali. “La mia speranza” – sottolinea Goldberg – “è che The Atlantic diventi la destinazione principale per i lettori in cerca di istruzione, e illuminazione, in queste aree”. Naturalmente approfondendole sulle pagine stampate.

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