La leggendaria testata inglese NMENew Musical Express – fondata nel 1952 per fornire a tutti gli appassionati di musica rock, e non solo, un repertorio completo di informazioni specializzate sulle nuove band, sulle tendenze musicali e su tutto quello che interessava lo sviluppo dell’industria musicale e discografica internazionale, ha deciso di ritornare alla stampa. Il settimanale, che aveva sospeso le pubblicazioni cartacee nel 2018 per concentrarsi sui canali digitali, ritorna in rotativa, per il momento con cadenza bimensile, all’interno di un modello di business che il nuovo COO di NME Network, Holly Bishop, chiama “high hype model”. Nell’organizzazione editoriale che ha spinto, all’inizio della carriera, gruppi come i Rolling Stones, gli U2 e gli Oasis, nessuno crede che il rinnovato prodotto stampato possa costruire un’audience di centinaia di migliaia di nuovi lettori. Piuttosto, il prodotto cartaceo “tratterà di servire super i nostri super-fan attraverso quel mezzo fisico e creare una bibbia della cultura pop per catturare un momento specifico nel tempo”. Per la cultura musicale è un po’ come tornare ai dischi in vinile. NME ha, dalla sua, anche un’incredibile eredità nella stampa, e centinaia di prime pagine “fisiche” che hanno trainato, con la loro forza, le icone della musica pop. Ed allora ben venga il ritorno anche al canale stampato, all’interno di un modello “high hype”, ovvero di alto clamore, perché riavviare la produzione di un periodico su carta è veramente una sfida importante. L’audience di NME è multigenerazionale, e non tutti sono nativi digitali. Poi c’è anche un’altra considerazione. “Nella scarsità c’è un grande valore aggiunto”, ed in un momento di mercato dove il prodotto stampato sembra scarseggiare, tornare sulla carta, con cadenza bimensile, è un modo sicuro per aumentare il valore aggiunto nella comunicazione musicale.

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